Nell'ultimo dopoguerra la speleologia friulana riprende vita con il Circolo Speleologico ad opera del prof. Egidio Feruglio: il rinato sodalizio completa le esplorazioni interrotte anni prima, raggiungendo a -248 il fondo dell’Abisso di Viganti e trovando nuovi rami a San Giovanni d'Antro. Tra gli anni 1949-'53 l'attività si rivolge quindi all'esplorazione di nuove cavità e al completamento di precedenti esplorazioni rimaste incompiute. Continuano gli studi sulla grotta di Villanova, nella quale mediante colorazione delle acque vengono finalmente individuate le sorgenti di sbocco.
Con il supporto tecnico del Genio Civile di Udine viene eseguito il rilievo della Grotta Nuova alla scala 1:500. I risultati di queste ricerche elaborati dallo stesso Feruglio vengono pubblicati dall'Istituto di Geologia dell'Università di Torino in una importante monografia intitolata "La regione carsica di Villanova".
In questo periodo il Circolo collabora con la Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie all'esplorazione di alcune cavità delle Prealpi Carniche e compie delle ricerche biologiche in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Venezia.
Con Egidio Feruglio il Circolo può vantare un bilancio rilevante nei suoi studi, ma le grandi aspirazioni nutrite dal famoso geografo non saranno mai realizzate, poiché egli muore nel 1954.