Continua l'esplorazione a monte di Tirfor, fronte al momento indubbiamente più promettente di tutta la grotta. Dopo aver rilevato una cinquantina di metri tra acqua e strettoie tipicamente tirforiane si raggiunge il precedente punto esplorativo lasciato da Andrea Borlini e Marco Vecil, dove già gli ambienti ritornano a presentarsi in comode gallerie, abbastanza tipici di elianto alto, con l'aggiunta di un certo contatto con il flysch che permette alla grotta di allargarsi ulteriormente. L'esplorazione quindi continua e pare che, almeno per questa volta, Tirfor voglia regalare, regalare come non ha mai fatto prima, ambienti sempre più grandi tra un attivo costellato da cascate, colate calcitiche e vaschette e rami fossili che spesso andiamo a intercettare. Il bancone si amplia, mai visto altezze così importanti in Tirfor, la galleria si allarga e ormai non si è più in quella famigerata e dannata Tirfor che sembra averci sempre accompagnato. Si è in una grotta che per dimensioni sta tra la Doviza e Villanova! Esplorate 400-500 m di gallerie, intercettati altri rii interni di cui uno risalito solo in parte, trovati rami fossili che dipartono dell'attivo principale, il fronte esplorativo di Tirfor si riapre alla grande confermando gli studi di Maurizio Ponton che riportano un bancone a monte molto più importante.